MUSCOLI ANTIGRAVITARI: STARE IN PIEDI CON EFFICACIA
- Michael Lepore
- 9 lug 2018
- Tempo di lettura: 3 min

Il nostro corpo da bipede intraprende costantemente una battaglia ogni giorno contro una forza oscura che tenta di schiacciarlo (letteralmente): sarà un morbo misterioso?
Raggi cosmici dallo spazio? Gli anni che avanzano?
Non proprio: è la forza di gravità!
La prima vittoria della vita - stare in piedi con efficacia
Già da neonati ci troviamo alle prese con questa forza, che cerca di mantenerci morbosamente attaccati al suolo come una madre iperprotettiva;
il primo risultato importante del quale dovremmo essere fieri di noi stessi non è l’aver centrato il vasino come dei provetti Robin Hood, né tantomeno il primo goal segnato al campetto dietro la parrocchia, quanto invece l’essere riusciti ad alzarsi in piedi!
Perché è un risultato così degno di nota?
Facciamo un giochino semplice: mettetevi in quadrupedia (volgarmente “a 4 zampe”)…facile, no?
Bene, adesso sollevate due arti qualunque: cambia notevolmente!
La condizione di bipodalismo necessita di una grande capacità di equilibrio e di un corretto lavoro da parte di alcuni muscoli, quasi sempre ignorati e spesso dati per scontato, chiamati muscoli della statica.
Muscolo acceso - muscolo spento
Nel corpo umano sono presenti miriadi di muscoli, classificati secondo le più disparate metodologie: in base alla forma (lunghi, larghi, obliqui), in base alla loro posizione (assiali, appendicolari), a seconda della funzione che ricoprono (flessori, estensori ecc) oppure per tipo di fibre che li compongono (con prevalenza rosse o con prevalenza bianche).
Un’altra categorizzazione che spesso ci si scorda è la loro suddivisione in muscoli della statica e muscoli della dinamica.
I muscoli della dinamica, definiti anche fasici, sono quelli che permettono di eseguire un’azione che ha un inizio ed una fine ben definito;
partono da uno stato di quiete, come se fossero “spenti”, per poi attivarsi contraendosi tornando infine di nuovo nella condizione di partenza, ovvero quella di riposo.
I muscoli della statica, o tonici, sono caratterizzati da un tono persistente che li mantiene praticamente sempre attivi, come se fossero un motore acceso al minimo. Questi muscoli sono fondamentali per il mantenimento della stazione eretta e rimangono costantemente attivi!
Mentre i muscoli tonici permettono di mantenere l’equilibrio facendoci oscillare come un pendolo (potete trovare una spiegazione più approfondita qui: EQUILIBRIO E POSTURA , per produrre balzi-lanci-scatti in avanti abbiamo bisogno di premere sul nostro acceleratore, di svegliare quei muscoli fasici che grazie alla loro contrazione esprimono potenza e generano movimenti dinamici; se tuttavia essi vengono trascurati, tenderanno all’indebolimento.
Di quali muscoli parliamo?
La muscolatura tonica della statica è composta da diversi muscoli;
per citarne alcuni: tricipite surale (il famoso polpaccio), tibiale posteriore, adduttori, retto femorale, ileopsoas, piriforme, estensori del dorso, quadrato dei lombi ecc.
Persino i muscoli inspiratori possono essere annoverati tra gli antigravitari!

Questi, non riposandosi mai per garantire il nostro bipodalismo, tendono ad irrigidirsi e accorciarsi, condizione che li indebolisce: la loro forza, quindi, dipende dalla loro elasticità!
Vincere la forza di gravità
La gravità è una forza verticale che trascina verso il basso; per opporsi il corpo deve sviluppare una forza uguale di senso opposto, come se avessimo costantemente un filo che ci sostiene dal centro della testa verso l’alto.
Non potendoci ancorare con la testa su ogni soffitto, i muscoli della statica esercitano la loro trazione sui segmenti ossei costruendo un articolato sistema di leve che permette di ottenere comunque un ottimo risultato. Questo meccanismo non è privo di rischi: infatti, se incombono infortuni, algie, dolori persistenti, il corpo tenterà di compensare “sbilanciandosi” e compromettendo (temporaneamente, se siamo fortunati) l’integrità della sua struttura.
Come detto sopra, se i muscoli antigravitari sono accorciati si indeboliscono, quindi appare ovvio che, se vogliamo vincere la forza di gravità, dobbiamo allungarli! Il modo migliore per creare una tensione utile al loro stiramento è quello di esercitare uno stretching globale mirato non a singoli muscoli ma alle intere catene muscolari con esercizi dolci e prolungati nel tempo.
Esercizi di ginnastica posturale possono aiutare nel riequilibrio corretto e consapevole del corpo; non ci permetteranno forse di volare, ma di sicuro ci faranno sentire più leggeri!
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Davide Fraternali
Bibliografia
Jull, G. A., and V. Janda. “Muscles and motor control in LBP: Assessment and management.” Physiotherapy of the Low Back. Twomey LT (Ed), New York, Churchill Livingstone (1987): 253-279.
Russo L., Benis R., Livi S., Falcone A., Ragalmuto N., Bartolucci P., Barni L. “Esercizio correttivo – postura, salute e performance.” Giacomo Catalani Editore, 2016, Arezzo.
Souchard, Philippe E. “Lo stretching globale attivo.” Editore Marrapese, 2002, Roma.
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